La storia del caffè

L'inizio della storia del caffè risale molto probabilmente al Medioevo, attorno al X secolo o più presumibilmente al XV secolo, ma con possibili precedenti in tutta una serie di relazioni e leggende che circondano il suo primo utilizzo.

L'albero di Coffea (la specie nativa non domesticata) è originario dell'antica provincia di Kefa (da cui trae il nome) situata nel Sudovest dell'Etiopia, attorno a Gimma; la leggenda più diffusa narra che un pastore dell'Abissinia notò l'effetto tonificante di quest'arbusto sul proprio gregge di capre che stavano pascolando nei suoi pressi. La coltivazione si diffuse presto nella vicina penisola arabica, dove la sua popolarità beneficiò del divieto islamico nei confronti delle bevande alcoliche; prese il nome di "K'hawah", che significa "rinvigorente".

La prima prova dimostratasi valida dell'esistenza di una caffetteria e della relativa conoscenza della pianta risale al XV secolo, nei monasteri del Sufismo nell'attuale Yemen.[1] Nel XVI secolo aveva già raggiunto il resto del Medio Oriente, il Nordafrica, la Persia, il Corno d'Africa e l'India meridionale (il distretto di Kodagu). Attraverso l'impero ottomano si diffuse poi ai Balcani ed al resto del continente europeo, al Sudest asiatico ed infine alle Americhe.[2]